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Realizzata presso l’Atelier #3 di Macro Asilo, 17-22 settembre 2019, Macro, Museo d’Arte Contemporanea di Roma.

Petrolio

Antefatti
Bascapè, 27 ottobre 1962, Enrico Mattei, presidente dell’Eni, muore in un incidente aereo.
Palermo, 16 settembre 1970, Mauro De Mauro, giornalista del quotidiano “L’Ora”, scompare, vittima di un caso di lupara bianca. Stava ricostruendo per conto di Francesco Rosi gli ultimi due giorni di Mattei in Sicilia.
Idroscalo di Ostia, notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, Pier Paolo Pasolini, scrittore, poeta, regista, intellettuale, viene barbaramente ucciso in circostanze ancora oggi poco chiare. Stava scrivendo Petrolio, romanzo che dalla narrativa sfocia nella cronaca, denunciando la ramificazione criminale del potere economico in Italia. Testo di denuncia, cronaca e controinformazione, Petrolio racconta della morte di Enrico Mattei e della scalata al potere del suo successore Eugenio Cefis.

Un’inchiesta recente, la terza sulla scomparsa di Mattei, condotta dal pm Vincenzo Calia e conclusasi con una richiesta di archiviazione, prova a tessere un filo, nero come il petrolio, seguendo un’unica pista all’origine dei tre episodi.

Sinossi
Il lavoro prende forma dopo una lunga documentazione sull’argomento, e cerca di dare forma a una storia, la stessa dell’indagine di Calia, che ha come protagonista assoluto il petrolio. Utilizzo il mio linguaggio abituale, il marmo lapidario inciso, che nell’immaginario di chi osserva il lavoro crea un corto circuito tra tema mortuario disturbante e tentativo di legare tra loro date, luoghi, episodi, fatti. In questo tentativo di ricostruzione perlomeno parziale di una narrazione è di aiuto la quadreria che sovrasta le lapidi: fondo nero, testi e scritte ricavati da collage ricostruito con una carta da parati arabescata sui toni del bianco e del nero, con evidenti citazioni e parole che aiutano la ricostruzione del racconto, o perlomeno danno degli indizi per farlo. Ho sempre immaginato la carta da parati come una metafora del potere che vuol nascondere, insabbiare, depistare qualcosa, così come questa nasconde una parete e la rende graziosa alla vista.

Marcello Mantegazza